Per Aspera ad Veritatem

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Numero 13 – Gennaio-aprile 1999

Pubblicato nel 1997 da Apogeo, il volume, presente anche in Internet al sito www.spaghettihacker.it, è una guida interessante attraverso il mondo della “pirateria informatica”, che negli ultimi anni si è evoluta di pari passo al frenetico sviluppo tecnologico. Gli “hacker” certamente non si accontentano delle indicazioni ufficiali sull’uso delle tecnologie ma tendono sempre più a mettere a dura prova i meccanismi dei sistemi in Rete.

Gli autori sono attivi da tempo nel panorama informatico nazionale: Stefano Chiccarelli è il creatore dell’associazione culturale telematica Metro Olografix ed esperto di System Security; Andrea Monti, oltre a collaborare con la cattedra di Diritto Pubblico dell’Università di Chieti e con quella di Diritto Penale dell’Università di Teramo, si occupa anche di questioni legate al diritto della Rete sulle pagine di Computer Programming e di PC Professionale.

Ad essi va l’indiscutibile merito di aver elaborato, in maniera originale, tematiche e stereotipi di un genere letterario sconosciuto ai più ma che riesce ad interessare anche il lettore che per la prima volta si inoltra nel sentiero digitale, grazie ad uno stile semplice e chiaro, non privo di autoironia, in un’opera che descrive le esperienze vissute per districarsi nella semisconosciuta terminologia e nei complicati meccanismi del mondo informatico.

L’opera è divisa in due parti. Nella prima vengono ricostruite sia le vicende che hanno caratterizzato il sorgere e lo sviluppo dell’informatica in Italia, partendo dall’era pre-Internet, sia le tecniche usate per “forzare” i sistemi.

Nella seconda parte, invece, viene analizzata l’evoluzione del quadro normativo di riferimento nel corso degli anni, con specifica attenzione alla tutela civilistica e penalistica del software e dell’uso dell’hardware (significativi sono i richiami alle prime pronunce giurisprudenziali, intervenute sulla materia, tutt’altro che conformi tra loro), nonché alla problematica – ed è questo, probabilmente, il nodo centrale della questione – dell’esatta individuazione del “bene” giuridicamente tutelato e delle condotte implicanti quel disvalore sociale meritevole di risposta sanzionatoria da parte dell’ordinamento.

In ultima analisi, gli Autori si sono avvalsi, per la stesura dell’opera, del contributo di una folta schiera di “hacker” che hanno messo a disposizione le loro esperienze e raccontato le loro storie vissute nell’underground digitale segnando, in qualche modo, la storia dell’informatica italiana e i suoi sviluppi telematici che, seppur evidentemente simile a quella d’oltreoceano, si è manifestata con caratteristiche proprie e assolutamente originali.